Palma delle Hawaii: una pianta in estinzione perfetta per la casa
Secondo gli esperti botanici la Palma delle Hawaii ha un solo tipo di impollinatore, (della specie dei lepidotteri) che si sarebbe estinto e, questo sarebbe il primo grande impedimento alla sua diffusione e riproduzione.
A questo si aggiungono animali selvatici come ratti, capre, maiali e lumache che pare danneggino questa pianta, assieme ad eventi naturali susseguitisi nel corso degli ultimi anni.
Se la palma dovesse davvero estinguersi ( e tutti ci auguriamo di no!), la coltivazione delle piante d’ appartamento resterebbe un buon modo per tenerla in vita e continuare a diffonderla.
La sua cura e coltivazione in appartamento non dovrebbero essere troppo complicate: In inverno non fatele mancare la luce ed una temperatura mai inferiore ai 15° C mentre, per quanto riguarda le annaffiature, cercate di regolarvi con la stagione, annaffiando un po’ meno in inverno ed aspettando che si asciughi il terreno…

In primavera ed in estate potete metterla in terrazzo in posizione semi ombreggiata, facendo in modo che riceva almeno 5-6 ore di luce del sole e, ovviamente, che resti a distanza da eventuali aggressori (lumache, ratti, ecc) che già ne rendono la vita difficile nel suo ambiente naturale!
Il terreno dovrebbe essere più simile possibile a quello naturale delle Hawaii, che è di origine vulcanica…cercate di creare qualcosa di simile, se potete…
La nostra esperienza
I primi giorni di vita, dopo l’arrivo della Brighamia insignis, iniziavamo un po’ a preoccuparci: molte foglie iniziavano ad ingiallirsi e le piccole foglioline che nascevano, erano poche e lente a svilupparsi. Poi ci siamo fidati del foglietto delle “istruzioni” allegato alla nostra Palma delle Hawaii e abbiamo cominciato a tagliare le foglie più secche lasciando qualche mm alla base…Come d’incando le foglioline più piccole hanno iniziato a svilupparsi molto più velocemente e la pianta ha ripreso un aspetto più naturale e vivo!
Datele quindi il giusto tempo per adattarsi al vostro ambiente, eliminando, senza esagerare, le foglie secche che, inevitabilmente, potrebbe produrre i primi giorni…