Ravanello: coltivazione, caratteristiche e proprietà
Caratteristiche principali dei ravanelli
Esistono molte tipologie differenti di ravanelli. Nei mercati e nei supermercati si possono trovare ravanelli dalla classica forma tondeggiante oppure allungata. Anche i colori sono molto diversi da una varietà all’altra e possono essere rossi o bianchi. C’è poi il ravanello gigante, proveniente dai paesi asiatici, più noto col nome di Daikon. Il segnale più evidente della freschezza del prodotto è dato dalle foglie, verificando che non siano eccessivamente appassite. I ravanelli più buoni e più interessanti dal punto di vista alimentare sono quelli di piccole dimensioni. I ravanelli più grandi, infatti, risultano maggiormente legnosi e meno saporiti. Nella cucina italiana, vengono presentati principalmente crudi, mangiando esclusivamente la radice, cioè la parte terminale rossa o bianca, mentre le foglie vengono scartate e non considerate gustose.
Come coltivare i ravanelli
La coltivazione dei ravanelli viene fatta sempre a partire dai semi, acquistati presso un negozio di giardinaggio o nelle buste che si trovano comunemente nei supermarket all’interno dei reparti dedicati. Coltivare i ravanelli è estremamente semplice e veloce, essendo una delle varietà di piante che nell’orto crescono più rapidamente.
Dalla semina al raccolto può trascorrere anche soltanto un mese. Fatta eccezione per i periodi di caldo estremo, il ravanello può essere seminato in tutti i periodi dell’anno, compreso quello invernale, purché avvenga all’interno di serre o di ambienti riparati. La cosa principale da valutare è il terreno poiché, come altre specie che crescono sotto terra, ad esempio le carote, un sottosuolo eccessivamente duro e compatto potrebbe pregiudicarne il corretto sviluppo. Le annaffiature vanno moderate all’effettivo bisogno, evitando di esagerare con gli interventi di irrigazione manuale.
In primavera dovrebbero essere più che sufficienti le normali precipitazioni atmosferiche stagionali per garantire il necessario apporto idrico. Bisogna anche fare attenzione ai ristagni che potrebbero provocare pericolosi marciumi. La raccolta avviene estirpando completamente il ravanello dal terreno. Preferibilmente va fatta a scalare seminando con lo stesso procedimento per avere sempre un prodotto fresco. Il ravanello, quando sta per maturare, lascia intravedere la parte superiore che emerge dal terreno. Questo è il primo segnale che il ravanello è pronto per essere raccolto e portato in tavola.
Utilizzo dei ravanelli
I ravanelli vengono coltivati quasi esclusivamente per scopi alimentari. Il ravanello crudo può essere consumato come contorno, in abbinamento ad altre pietanze crude o cotte, oppure in insalata. Una variante molto interessante è l‘antipasto, con il ravanello che può essere tagliato e riempito con del formaggio, con una salsa o più semplicemente può servire per guarnire un piatto. La particolarità dei ravanelli è rappresentata soprattutto dalla piccantezza, che li rende ottimi per essere consumati specialmente in primavera quando sono freschissimi. I ravanelli hanno pochissime calorie e contengono comunque calcio, ferro e fosforo, insieme a importanti vitamine come la C e la B. Inoltre nei ravanelli si trova l’acido folico, molto interessante per l’utilizzo in gravidanza. Il ravanello ha altri impieghi minori rispetto a quello alimentare: fitoterapici, diuretici e depurativi.