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Caprifoglio: la pianta dell’amore

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Caratteristiche principali del Caprifoglio

Il caprifoglio è una pianta proveniente dell’Asia e dall’Emisfero boreale che fa parte della nutrita famiglia delle Caprifoliacee. Si chiama caprifoglio in quanto ha la caratteristica di inerpicarsi anche in luoghi impraticabili, a tal punto da far pensare all’immagine delle capre che si calano lungo i fianchi delle alture.

Essa preferisce un ambiente mite ma può svilupparsi, certo in modo meno vigoroso, anche in zone dove la temperatura è più fresca.

È una pianta prevalentemente da esterno, tuttavia può essere coltivata pure in piccoli vasi; ha un crescita celere ed in poco tempo riesce a coprire, se si sviluppa in zone luminose, enormi spazi grazie ai suoi fiori dalle diverse sfumature e dal profumo tenue ed alle sue foglie principalmente verdi ed ovali o a forma di imbuto.

Si possono individuare due differenti tipi di caprifoglio: uno che fiorisce in modo tale da formare dei cespugli ed uno del tipo rampicante, che può persino essere mangiato dall’uomo in alcune sue parti.

È una tipologia di pianta che si sta diffondendo nei giardini non solo per la sua bellezza, ma pure per la quantità di sostanze che possiede, che sono nutritive, benefiche e salutari per una buona condizione fisica, come ad esempio la vitamina C.

Metodologie di coltivazione del Caprifoglio

Il caprifoglio è una pianta rustica e decorativa nello stesso tempo, che si estende in modo rigoglioso e per tale motivo richiede cospicue quantità d’acqua onde scongiurare che il sole, anzitutto in estate, possa seccarla.

Riguardo al terreno più appropriato, è fondamentale optare per un’ambiente ricco di humus ed acqua, evitando che si imputridisca.

Il caprifoglio si riproduce specialmente per talea anche se è possibile avvalersi del più lungo e classico sistema della semina. Le talee si estraggono durante il periodo primaverile con una dimensione minima di 12 centimetri per poi sotterrarle nei vasi ricoperti di sabbia e combustibile fossile. I recipienti devono essere collocati in una zona rischiarata dal sole e, dopo un po’ di tempo, la nuova pianta di caprifoglio può essere travasata. La semina, invece, ha bisogno di periodi più estesi, in quanto il suo sviluppo è più complesso ed impegnativo. Il caprifoglio non ha la necessità di essere accorciato a meno che non si estenda eccessivamente verso l’alto.

Quando, invece, il caprifoglio viene attaccato dai parassiti in modo grave l’unica soluzione è di utilizzare un prodotto antiparassitario, che in tempi più o meno lunghi, possa ristabilirne la salute.

Curiosità sul caprifoglio

Sebbene fosse già conosciuto e sperimentato nel passato dai greci e dai romani, il caprifoglio ebbe la sua più grande popolarità durante il medioevo allorché venne inserito per simboleggiare una delle più belle e penose storie d’amore dell’epoca, ovvero quella di Tristano e Isotta.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante, simboleggia l’amore indistruttibile e l’espressione “dolcezza d’animo” è il significato che spesso si associa al caprifoglio. Il gesto di cogliere un ramo o un suo fiore al fine di conservarlo in casa significa portare la felicità nel proprio nucleo familiare; addirittura nel Regno Unito il donare un ramo di caprifoglio significa impegnarsi in amore e promettere fedeltà assoluta.

Oltre a ciò, il caprifoglio ha tantissime sostante nutritive e benefiche, a tal punto da essere adoperato in erboristeria per attenuare mal di gola e problemi di tosse o, in altri contesti, per ottenere un sidro dall’effetto rinvigorente. Pertanto, unisce proprietà lenitive al altre ricostituenti.

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