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la morbidezza dell’ageratum

Il principale impiego dell’Ageratum è per bordare aiuole o per creare piccole distese compatte, grazie all’effetto magnifico dei suoi soffici fiori che di continuo sbocciano durante la stagione estiva.

L’appartenenza dell’Ageratum è alla famiglia delle Asteracae e viene italianizzato in Agerato, pianta erbacea la cui origine risale ad alcune zone dell’America del Nord.
Il loro fusto è rigido e vuoto al suo interno, senza la presenza di rami ma con foglie che nascono direttamente sul fusto con bordi zigrinati. I fiori sembrano dei piccoli pon pon colorati prevalentemente di blu o di viola, ma vi sono anche tinte rosa o bianche.

Coltivazione

L’ageratum si propone come pianta da esterno che non richiede grandi competenze di giardinaggio e nemmeno meticolose cure. Predilige le zone soleggiate e calde e proprio per questo il suo impiego maggiore riguarda prati e aiuole. Non ama le grandi ventilazioni e tollera la penombra.
Le uniche attenzioni devono essere prodotte nel momento in cui arriva l’inverno e la temperatura scende sono i 4-5°C: in questo caso è meglio proteggere la coltivazione.
La pianta richiede la presenza di un terreno che deve essere quasi costantemente umido, soprattutto in estate ma senza allagare la coltura. Il terreno deve essere soffice, bilanciato dal punto di vista organico e deve garantire un discreto drenaggio. La concimazione deve avvenire a distanza di una quindicina di giorni in maniera costante sia per il periodo primaverile che estivo.
Se si procede con la crescita partendo da semi, è consigliabile una volta fatto il fondo col terriccio formato da torba e sabbia, vaporizzare dell’acqua con uno spruzzatore al fine di non spostare la semenza e bagnare in modo omogeneo la zona, tenendola in una zona luminosa e ad una temperatura indicativa di 20-22°C. I semi non vanno interrati, ma lasciati sopra il terriccio per poter meglio prendere l’irrigazione e la luce.

Malattie e cure

Un terreno eccessivamente bagnato, allagato e poco drenante, può portare alla formazione di muffe e al proliferare di batteri. In tal caso è meglio creare un fondo capace di drenare al meglio l’acqua in eccesso.
Non eliminare fiori o foglie secche può comportare l’infestazioni di parassiti che utilizzano proprio queste parti inermi per veicolarsi verso stelo e fiori dell’Ageratum.
Fiori che dimostrano una crescita stentata e ”pallida” possono essere sintomo di una errata posizione della coltura: la cura migliore in questo caso è la luce naturale.
Un appassimento accentuato deriva invece da una mancanza di acqua nel terreno e il problema si risolve con una maggiore irrigazione.

Curiosità

Tra le tante specie presenti in botanica (circa 60), la più grande non supera il mezzo metro di altezza, ma vi sono anche varianti nane che si fermano a meno di 30 cm.
Il fiore dalla forma molto particolare è molto soffice il che favorisce l’impiego per decori artistici particolarmente piacevoli.
La specie coltivata in netta prevalenza è quella chiamata Ageratum Houstonianum, la cui origine è messicana e produce fiori con una disposizione a grappoli.
La concimazione è fondamentale per la crescita, lo sviluppo e la salute della pianta: il materiale deve contenere azoto, fosforo, potassio, ferro, manganese, rame, zinco, molibdeno e boro. Un concime quindi molto completo che è bene scegliere con cura, facendosi consigliare da un esperto in materia.

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