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Il rododendro: una pianta vivace

Il Rododendro, pianta tipica dei paesi dell’Europa, dell’Asia e anche dell’America del Nord, cresce splendidamente nelle zone di montagna. Appartiene alla famiglia delle Ericacea come peraltro anche l’azalea e comprende oltre 700 specie diverse suddivise tra arbusti e alberi. Le chiome di queste piante, che per lo più rientrano nella categoria delle sempreverdi, sono generalmente molto ampie, le foglie che sono di colore verde intenso e lucido, si presentano abbastanza ruvide e coriacee, di forma ovale o lanceolata.
Il rododendro fiorisce in maniera abbondante con fiori che variano nella forma e nel colore, passando dal bianco al rosso acceso. Essi si concentrano alle estremità dei rami, raggruppandosi a mazzi molto appariscenti. Spesso la forma floreale è simile alla campanula con i contorni ondulati. In Italia esistono moltissimi parchi che contano numerosi esemplari di questa pianta, rappresentano vere e proprie attrazioni durante le fioriture che solitamente avvengono nel periodo compreso tra marzo e maggio.

Come si coltiva


Il rododendro è una pianta che con qualche particolare accorgimento e molta cura è possibile far crescere rigogliosa sia nel giardino di casa che sul terrazzo. Nel periodo adatto si potranno ottenere alberelli e cespugli che decoreranno con un’esplosione di colori. Privilegia la luce diffusa e non quella diretta che potrebbe danneggiare fiori e foglie. Nonostante l’impegno in casa, si tratta di una pianta che esprime tutta la sua esuberante bellezza in altri ambienti che maggiormente riproducono le condizioni del suo habitat naturale ossia boschi e praterie.
Il rododendro ha un aspetto imponente e robusto, ma in realtà ha un essenza delicata, necessità di terreni umidi, privi di calcio e soprattutto acidi. Esso è stato oggetto di molte ibridazioni e varianti nel corso del tempo, non ama particolarmente crescere in vaso, soprattutto per le dimensioni considerevoli che è in grado di raggiungere, anche se alcune specie si adattano più di altre. In serra si possono coltivare piante destinate a scopo ornamentale la cui altezza rimane contenuta sotto i 60 cm. È bene sapere che non necessita di potature quindi è buona norma lasciare che cresca indisturbato, semmai agevolandone lo sviluppo con concimazione biologica nel periodo compreso tra febbraio e marzo.
L’unico accorgimento può consistere nel rimuovere i fiori che hanno terminato il loro ciclo di vita. Il rododendro che cresce in vaso deve essere rinvasato ogni 2 o 3 anni, sostituendo il contenitore con uno sempre più grande e riempiendolo con terreno acido come la torba.

Malattie e cure

Uno dei problemi più frequenti di cui può soffrire il rododendro è la mancanza di umidità che può provocare la tipica colorazione marrone di foglie e fiori, fino a farli seccare. Se invece il terreno perde l’acidità necessaria allora le foglie si schiariranno. Nel primo caso sarà sufficiente umidificare la pianta mentre nel secondo sarà opportuno acidificare il terreno. Inoltre il rododendro è spesso preda di numerosi insetti tra i quali bruchi di farfalle notturne, ragnetto rosso e svariate specie di coleotteri che trovano nella linfa di questa pianta il nutrimento ideale. In tal caso sarà opportuno intervenire tempestivamente con antiparassitari specifici. Infine gli antifunginei saranno utili per trattare la presenza di funghi come il botrytis o la phytophthora.

Curiosità

Pare che il rododendro sia una pianta originaria delle regioni di Cina e Caucaso. Furono le ibridazioni effettuate da alcuni botanici di origine inglese che ne permisero l’arrivo fino nelle zone del vecchio continente. Il suo nome deriva dalle parole greche rhodon che significa rosa e dendron che vuol dire albero, letteralmente albero delle rose. Probabilmente ciò è dovuto alla sua tipica fioritura composta da caschi di fiori delicati che ricordano nella forma la nobile ed elegante rosa. Spesso il rododendro viene usato per simboleggiare il sentimento dell‘amore fragile, ed è associato alla prima dichiarazione. Nonostante il suo aspetto innocuo, di questa pianta è bene ricordare che ingerirne le foglie può provocare seri fastidi agli amici a 4 zampe, che poche ore dopo l’assunzione manifesteranno sintomi vari quali vomito e malessere generale

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