I nemici di piante e fiori: parassiti e malattie più noti in natura
In natura sono davvero tante le cause per poterle elencare tutte, ma sicuramente possiamo trattare quelle più comuni e più note, così da poter trovare una soluzione casalinga per le piante dei vostri appartamenti o dei balconi e giardini.
Sicuramente i nemici più comuni e più probabili di piante e fiori sono gli insetti e i parassiti animali.
Sostanzialmente quet’ultimi sono degli organismi che vivono in parte o totalmente a spese dell’ospite, ovvero in questo caso la vostra pianta.

Tra i più comuni vi sono gli afidi, meglio conosciuti come pidocchi delle piante, che attaccano prevalentemente le rose durante il periodo primaverile, e le cocciniglie, che invece prediligono piante grasse e piante con fogliame che si presenta simile al cuoio, come negli oleandri.
Entrambi questi parassiti, nello specifico, si nutrono della maggior parte della linfa della pianta, causando danni fisiologici. Inoltre in questo modo riescono a riprodursi in maniera molto veloce, tanto da moltiplicare, in poco tempo, il loro numero diffondendosi sempre di più.
Per curare le piante che presentano questi parassiti la soluzione più semplice è acquistare nei negozi appositi aficidi e anticoccidi, o anche , nel caso degli afidi, introducendo insetti come le coccinelle, che non sono dannose per la pianta, ma vanno a contrastare questi parassiti.
Un altro parassita molto comune è l’anguillula, che vive nel terreno e attacca prevalentemente le piante giovani, danneggiando gravemente le radici, le quali presenteranno lesioni e tubercoli, ovvero rigonfiamenti. La soluzione migliore, se l’infestazione è ancora limitata, è di immergere i bulbi in acqua calda a 45 gradi per almeno 3 ore. Se invece l’infestazione è grave occorre bruciare le piante danneggiate.
Le larve del bombice, invece sono le larve di questa specie di farfalla.
Esso attacca prevalentemente nutrendosi delle foglie più tenere della pianta, eliminandole completamente. La soluzione per queste larve è intervenire con prodotti a base di savin.

Nemici delle piante sono anche i bruchi, ovvero quei piccoli esseri che rappresentano la fase intermedia tra la larva e la farfalla. Essi attaccano con voracità le piante primaverili, quelle cioè particolarmente tenere e piene di succhi. In poche ore sono in grado di spogliare completamente un arbusto e per questo occorre intervenire il più in fretta possibile. Si può agire tramite l’utilizzo di insetticidi a base di piretro o lintox.

Le cavallette, invece, sono pericolose in quanto depongono nel terriccio le loro uova, dalle quali fuoriescono le larve che immediatamente iniziano a nutrirsi delle sostanze vegetali delle piante.
La soluzione migliore è agire sulle uova, rimuovendo il terriccio che va poi successivamente trattato con prodotti specifici. Mentre per le specie adulte, si consiglia l’eleminazione.

Da annoverare pure le forbicine, le quali oltre a nutrirsi di uova e larve di altri insetti, divorano anche le lamine fogliari e i fiori di varie specie come crisantemi e dalie.
Bisogna intervenire, in questo caso, con prodotti a base di lindano e parathion ed eliminando completamente l’insetto. Tuttavia si deve specificare di fare particolare attenzione nella rimozione di questi insetti, in quanto le loro punture possono causare infezioni dolorose.

Anche le formiche possono rovinare le piante. Esse, infatti, depongono el uova nelle cortecce provocando delle galle, ovvero delle estrusioni particolarmente evidenti. Inoltre, la loro presenza preannuncia quella dei più pericolosi afidi. Le formiche infatti allevano questi pidocchietti allo scopo di succhiare dal loro addome la melata, ovvero una sostanza particolarmente dolce. Si combattono utilizzando prodotti come agrocid o aldrin.

Maggiolini e cetonie sono invece, due specie di coleotteri che si trovano specialmente nelle corolle delle rose, rodendone le unghie dei petali.
Una delle cose che bisogna fare per eliminarli è di catturarle con le mani. Questa operazione va fatta di prima mattina, assicurandosi di allargare bene i fiori, fino ad arrivare al cuore. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di utilizzare insetticidi contenenti arsenicato di piombo. In questo caso però bisogna usare molta cautela e per questo è preferibile scegliere la prima opzione.

Da attenzionare, anche, la Dorifora. Questa ha una fisionomia davvero particolare, in quanto si presenza di forma ovale, lungo circa un centimetro ed è caratterizzata dalla presenza di circa 10 strisce longitudinali che si alternano di colore. Le larve invece appaiono di colore giallastro.
Questi insetti, in particolare, si nutrono di tutte le parti tenere della pianta, fino a fargli assumere un aspetto scheletrico.
Si possono combattere utilizzando prodotti con una concentrazione di 1 o 1,2 percento di sevin e raccogliendo a mano sia gli adulti che le uova e le larve. Questa operazione va ripetuta due volte nel periodo di maggio, con una distanza di 15 o 20 giorni l’uno dall’altro.

Molte specie di mosche attaccano le piante, preferendo sopratutto le rose. Queste depongono le loro uova nella corteccia. Una volta schiuse, le larve si nutrono inizialmente di linfa e dopo anche dei tessuti fogliari più teneri. Il sistema più efficace per combatterle è la caccia diretta, eliminando le mosche che stanno per deporre le uova, le quali risultano visibilmente più lente a volare via. Successivamente bisogna intervenire con insetticidi a base di piretro.
Le psille, sono degli insetti simili alle cicale, che posso causare danni gravissimi grazie anche all’elevato numero. Infatti oltre a succhiare le linfe di varie piante, rilasciano anche delle sostanze zuccherine che favoriscono la formazione di funghi parassitari. Oltre a ciò si fanno tramite di virus e batteri, trasferendoli da un esemplare all’altro. Risulta efficace usare dei prodotti a base di nicotina o di olio di antracene.
Le larve dei punteruoli, invece scavano delle reti di gallerie sotto le cortecce più teneri di arbusti, alberi e foglie.
Per agire direttamente sulle larve, risulta efficace inserire nel terreno del gammaesano, il quale eviterà a priori la schiusa delle uova. Contro gli insetti già adulti, invece, è necessario irrorare con sostanze a base di lindano o parathion oppure catturarli a mano.
Particolarmente diffusi sono anche i ragnetti rossi, i quali attaccano prevalentemente le foglie di ortensia. Esistono in commercio dei prodotti specifici contro questi animaletti, ma risulta comunque efficace eliminare e bruciare le foglie già molto danneggiate, che non riprendendosi comunque, porterebbero solo a diffondere di più le uova.

Infine le tentredini, che sono delle farfalle. Le larve rilasciano le uova nei boccioli delle rose facendoli appassire. La loro forma è quella di bruco e si nutrono delle lamine fogliari fino a lasciarle nude con la sola nervatura evidente. A lungo andare possono addirittura portare alla morte della pianta. Per questo è indicata la disinfestazione con le polveri a base di gammaesano.

Oltre agli insetti e ai parassiti, tuttavia, le piante possono soffrire di malattie che possono portarle alla morte.
Fra queste la più comune è l’oidio. Essa è causata principalmente da funghi parassitari chiamati, per l’appunto, oidium, e colpisce sia le piante da orto che quelle da vaso. La malattia è riconoscibile dalla presenza di macchie biancastre nelle foglie colpite. Una cura casalinga molto efficace è l’utilizzo di un macerato di equiseto e di infuso di aglio, da mettere direttamente nelle foglie colpite.

Un’altra malattia molto pericolosa è la peronospora, la quale colpisce specialmente le piante di pomodoro e basilico. La malattia si manifesta tramite la presenza di marciume delle foglie e dei frutti. Il consiglio, in questo caso, sono delle cure preventive, come il riparo dalle piogge e l’utilizzo di trattamenti a base di rame.
Si ricorda,anche, che eventuali danni alle piante possono essere causate da altri fattori. Uno di questi ad esempio può essere l’eccessiva esposizione al calore. Ciò è risolvibile aumentando la quantità di acqua nell’innafiatura per far riprendere la pianta e creando delle zone d’ombra.
Un altro fattore potrebbe essere, inoltre, l’eccessiva presenza di acqua, che causa a livello della pianta, la formazione di marciume. La soluzione più efficace in questo caso è di eliminare le foglie danneggiate e di diminuire l’acqua nella fase di innaffiatura, assicurandosi di eliminare anche l’acqua in eccesso nel sottovaso.