Calliandra: coltivazione, cura e curiosità
La Calliandra è una pianta ornamentale il cui fiore è caratteristico in quanto la sua forma simula l’esplosione di un fuoco d’artificio.
La Calliandra appartiene alle Fabaceae ed è una pianta sempreverde perenne dalle caratteristiche tipiche di arbusto, le cui origini sono della parte ovest dell’Africa e delle regioni tropicali in genere, spaziando dal Madagascar all’America Meridionale, che nasce in zona aride e marginali.
I fiori appaiono formati da stami come fossero piccoli spilli, sono di colore rosso e possono raggiungere una lunghezza anche di 4 cm, mentre la corolla è molto piccola, di colore giallo, che però passa esteticamente in secondo piano in quanto nascosta nella parte bassa del fiore stesso.
Coltivazione
Con la premessa che una volta impiantata la Calliandra si adatta al terreno in essere senza troppi fastidi, è utile precisare che preferisce un terreno fresco, fertile e drenato formato da sabbia e perlite, con un’esposizione in pieno sole. Il clima italiano ideale per la coltivazione è quello che si trova al sud in quanto patisce il freddo del nord. La temperatura idealeche predilige la calliandra dovrebbe sempre esser superiore ai 14°C e la posizione ideale possibilmente in un luogo luminoso.
Se messa in vaso per essere posizionata all’interno dell’abitazione è necessario armarsi di spruzzatore per inumidire il fogliame: l’aria dell’ambiente deve essere abbastanza umida e non secca.
In primavera e in estate è opportuno somministrare poco concime alla pianta, meglio se liquido e diluito nell’acqua di irrigazione, con cadenza quindicinale. Il concime è preferibile contenga diverse sostanze come molibdeno, ferro, zinco, manganese, rame, fosforo e potassio, per compensare eventuali mancanze del terreno naturale.
L’acqua è un elemento importante, soprattutto in estate, mentre la quantità va ridotta durante i mesi invernali.
Le operazioni di potatura venno effettuate successivamente alla fioritura cercando di generare un aspetto ordinato alla pianta secondo un taglio omogeneo e non eccessivo.
Il processo ideale di moltiplicazione della pianta della Calliandra avviene per talea, prelevando dei rametti di circa 15 cm a inizio estate mediante un taglio obliquo.
Malattie e cure
Il principale problema che potrebbe affliggere la pianta è l’infestazione da pidocchi, esseri tendenti al bianco che si posizionano sulla Calliandra. Il trattamento richiesto è un normale antiparassitario. Lo stesso vale in caso sia presente la cocciniglia: essa si toglie con una piccola spatola (un piccolo coltellino ad esempio), ma bisogna poi trattare la pianta con il prodotto specifico per evitare la ricomparsa.
Di carattere più serio è la presenza delle cosiddette mosche bianche, piccoli insetti simili a minuscole farfalle che oltre a rilasciare una sostanza appiccicosa e poco piacevole alla vista e al tatto, prelevano anche la linfa alla Calliandra, causandole una crescita irregolare e portando alla morte il vegetale. Esistono in commercio specifici prodotti per trattare il problema.
Curiosità
L’etimologia della denominazione è greca ed è formata dai termini kalos e aner: il primo significa bello, il secondo uomo e il riferimento è agli stami della Calliandra.
Le specie esistenti e conosciute attualmente sono oltre 200 ma non tutte vengono coltivate, in quanto alcune zone geografiche non si prestano a tale coltura. Alcune tipologie possono esulare dalla tipicità arbustiva e presentarsi sottoforma di piccoli alberi la cui altezza può superare di poco i 2 metri.