Russelia equisetiformis: la pianta petardo
Andiamo alla scoperta della Russelia equisetiformis, una pianta davvero “esplosiva”. In inglese infatti la Russellia è conosciuta principalmente con i suoi tre soprannomi i quali hanno un denominatore comune: firecracker plant (o pianta petardo), coral plant (o pianta corallo) e fountain plant (o pianta fontana).
Qual è la caratteristica che li accomuna? Tutti i nomi, particolarmente colorati, si devono alla tipica cascata di fiori rossi per cui è nota la pianta.
La Russelia è infatti una pianta incredibile, la cui fioritura copiosa ha affascinato da sempre chi ne è venuto in contatto. Originaria delle regioni tropicali del continente americano, specialmente delle foreste messicane e cubane, nel genere Russelia si ritrovano svariate piante perenni, caratterizzate da fusti lunghi e sottili che ricadono e possono crescere fino a tre metri. Le foglie sono di tipo “squamoso”: sono infatti strette e molto piccole, tanto da portare appunto alla mente le squame di un pesce.
I fiori sbocciano già dalla fine dell’inverno e durano quasi fino all’autunno. Essi sono tubolari, raccolti in gruppi isolati e sfoggiano tonalità che possono variare dal rosa al rosso-aranciato.
Coltivazione e collocazione
La Russelia equisetiformis è una pianta di facile coltivazione che non richiede attenzioni eccessive o particolari, risulta però sensibile al freddo. Se viene tenuta all’aperto, ecco che durante il periodo invernale, andrà trasportata in un luogo riparato per evitare che sia esposta a temperature inferiori ai 10°C.
È una pianta “solare”, ama la luce diretta del sole, tranne nelle giornate più torride dell’estate, e ama l’aria, perciò è bene assicurarsi che sia sempre in presenza di buona ventilazione.
Questa pianta andrebbe annaffiata regolarmente durante i mesi più caldi avendo l’accortezza di attendere che il terreno sia asciutto in superficie prima di procedere con l’annaffiatura successiva. Come per molte specie tropicali, durante il periodo invernale, la pianta richiede scarsissima annaffiatura.
La pianta di Russelia va concimata ogni quindici giorni circa, unendo all’acqua di annaffiatura un po’ di fertilizzante. Attenzione a non esagerare: è sempre consigliabile ridurre le dosi indicate sulla confezione che tendono ad essere eccessive.
Per ottenere piante che regalino una copiosa fioritura, particolarmente importanti per la capacità ornamentale della Russelia è meglio procedere alla potatura verso la fine della stagione invernale tagliando di circa un terzo i fusti ed eliminando tempestivamente tutte le parti secche o danneggiate al fine di non favorire l’ambiente per l’arrivo di malattie parassitarie.
A fine inverno la Russelia andrà rinvasata solo nel caso in cui il vaso sia divenuto troppo piccolo.
Visto l’aspetto “ricadente”, la Russelia va coltivata in vasi sospesi oppure sulle ringhiere dei balconi, da cui sporgeranno fiori insoliti e bellissimi nel periodo più caldo dell’anno.
Il momento esatto della fioritura varia a seconda delle specie di Russelia, ma accade in media durante tutta la primavera e l’estate, prolungandosi a volte fino all’autunno.
Malattie e rimedi
La Russelia equisetiformis è una pianta molto resistente: essa è infatti poco soggetta a malattie, anche se non sono insolite infestazioni ad opera di acari ed afidi. Come individuarli? Se si notano piccoli insetti mobili di colore chiaro, certamente ci si troverà in presenza di afidi, noti comunemente anche come pidocchi. Per non lasciare spazio a dubbi basterà osservarli con una lente di ingrandimento e confrontarli con una foto: la loro forma li rende inconfondibili.
Per evitare possibili ristagni idrici dannosi, creare l’ambiente ideale mescolando in parti uguali un buon terriccio, della torba e della sabbia grossolana in modo da favorire il drenaggio dell’acqua.