Aglaonema: coltivazione, malattie e curiosità

Caratteristiche generali

Pianta palustre originaria del sud est asiatico, la Aglaonema è una pianta perenne a crescita lenta. È dotata di molte foglie dalla forma ovata, oblunga o lanceolata con margini lisci portate da lunghi piccioli alti fino a 1 metro.
È una pianta molto diffusa, sia perché ne esistono ben 50 specie, ma anche grazie alla sua facilità di coltivazione e la sua resistenza.

Coltivazione

Le Aglaonema prediligono un terreno soffice, ricco di sostanza organica e drenante, si consiglia quindi di mescolare al terriccio della sabbia o della torba e di posizionare in fondo al vaso dei sassolini per aiutare il drenaggio dell’acqua.
Va tenuta in un luogo luminoso ma non deve ricevere luce diretta che potrebbe danneggiare le foglie, la temperatura deve essere sempre attorno ai 16-18°C.
Per quanto riguarda l’innaffiatura ne richiede di abbastanza frequenti ma prima di bagnarla nuovamente assicuratevi che il terreno sia ben asciutto; durante il periodo primaverile/estivo, va concimata ogni 15 giorni circa con del concime aggiunto all’acqua delle annaffiature.
Il rinvaso può venir effettuato ogni 2-3 anni circa perché cresce molto lentamente, il nuovo terreno deve essere composto da torba e terriccio di foglie ma non deve essere troppo pressato, soprattutto attorno alle radici.
Durante l’estate crea delle particolari infiorescenze formate da uno spadice caratterizzato da un asse principale spesso ed ingrossato e fiori a volte unisessuali e sessili di colore bianco o verde.
La moltiplicazione avviene per talea, per seme o per divisione della pianta.
I semi vanno piantati nel mese di marzo distribuendoli in file parallele su un terriccio apposito, innaffiati e coperti con un una lastra di plexiglass dalla quale bisogna aver cura di rimuovere l’eventuale condensa che potrebbe portare alla creazione di muffe. Una volta che i semi hanno germogliato, la lastra va eliminata, si procederà con l’aumento della quantità di luce e la temperatura dovrà essere costante attorno ai 18°C sino a quando le piantine non saranno abbastanza grandi da venir rinvasate.
Se invece volete riprodurla per talea vi basterà prelevare dei segmenti di fusto e piantarli in un terriccio misto di torba e sabbia, mantenere il substrato di terriccio umido sino alla comparsa di nuove foglie.
La pianta non va potata, se qualche foglia si secca basta rimuoverla con una forbice sterilizzata.

Parassiti e malattie

La aglaonema è una pianta piuttosto resistente, l’eventuale malessere o scolorimento delle foglie è da attribuirsi alla quantità di acqua con la quale viene annaffiata, troppa o troppo poca, e dall’esposizione della pianta alla luce, poca infatti la farà appassire mentre il sole diretto sulle foglie le brucerà, se diventano gialle potrebbe fare troppo freddo nell’ambiente dove l’avete posizionata.
L’umidità e la vaporizzazione di un po’ d’acqua sulle foglie aiutano a scoraggiare i parassiti, nonostante ciò il ragnetto rosso e gli acari sono i parassiti più comuni per questa pianta. Noterete che sulle foglie compariranno delle macchie gialle o marroni, qualora rendere l’ambiente più umido dovesse non bastare potrete ricorrere a degli antiparassitari disponibili nei negozi specializzati.

Curiosità

Il suo nome deriva dal greco aglaos, ovvero lucente, e nemà, ovvero filo, e si riferisce agli stami dei fiori. Inoltre, questa pianta contiene sostanze tossiche, è meglio maneggiarla con cura ed indossando dei guanti, le foglie di alcune specie possono essere pericolose anche per gli animali domestici.

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