Lapageria rosea, copihue: il fiore nazionale cileno


Caratteristiche della Lapageria Rosea

L’ambiente in cui cresce la lapageria rosea è umido: le zone sono quelle che occupano le aree centrali e meridionali del Cile, comprese tra Valparaiso e Osorno. Nonostante ciò è possibile trovarla anche nelle regioni africane che presentano medesime condizioni climatiche. Il fusto di questa pianta è contorto, di consistenza dura e resistente ma allo stesso tempo particolarmente flessibile. Anche le foglie vantano una notevole resistenza e presentano una forma ovale: la parte esterna è di un colore verde scuro mentre l’interno presenta una gradazione di verde ben più chiaro.
Per quanto riguarda il fiore, il colore che si incontra con maggiore frequenza è una tonalità di rosso vivace, ma si possono trovare al contempo il rosa oppure alcune sfumature di bianco e avorio. La campanula si è formata da tre petali più esterni ed altri tre che ne costituiscono il centro all’interno. Gli esemplari più grandi possono arrivare a misurare quindici centimetri in lunghezza. Una delle particolarità, infine, è la sua capacità di produrre un dolce frutto commestibile, che viene conosciuto in Cile con il nome di pepino.

Coltivazione

La pianta fiorisce copiosamente da primavera fino all’estate inoltrata. Per quanto riguarda la sua coltivazione, è fondamentale scegliere un luogo che non preveda un esposizione diretta ai raggi del sole. È importante inoltre che sia riparato: quel che serve, in sostanza, è individuare una posizione calda e umida ma al contempo ombreggiata. che riesca a replicare il suo habitat naturale. Il terriccio perfetto si compone di terreno da giardino e torba, con una prevalenza di quest’ultima. Quando possibile, meglio scegliere dei vasi di terracotta. Visto che questa pianta predilige l’umidità, deve essere annaffiata con estrema regolarità, riducendo il numero di innaffiature durante il periodo invernale.

Malattie e cure

La lapageria rosea è particolarmente sensibile ad eventuali attacchi da parte di afidi sia di colore verde che di colore nero, così come della cocciniglia farinosa. Nel caso in cui si presentassero delle infestazioni si consiglia di rimuovere i parassiti con un batuffolo di cotone precedentemente imbevuto in alcool, oppure con antiparassitari dedicati, attenendosi con cura alle istruzioni riportate sulla confezione.

Curiosità

Uno degli aspetti più affascinanti relativi a questa varietà si ritrova nel fatto che il nome scientifico costituisce un omaggio a Giuseppina Lapagerie. La prima moglie di Napoleone, infatti, era solita dedicarsi alla botanica nei dei giardini della sua villa Malmaison. Eppure, questo fiore è conosciuto prevalentemente con il suo nome comune, copihue, termine che tradisce le origini cilene. Esso è infatti il fiore nazionale del paese sudamericano.
Una leggenda particolarmente rinomata che contribuisce ad accrescere il fascino di questo intrigante fiore narra la storia di un principe Copih, e di una principessa, Hues. La leggenda vuole che i due giovani reali appartenenti a popolazioni in lotta tra loro, si amassero in segreto, finché un giorno scovati dal padre di lei non vennero a trafitti al cuore con delle lance, finendo per sprofondare nel lago vicino.
Rattristati dalle due perdite, le popolazioni dei mapuche ed i pehuenche alle quali appartenevano i due giovani, si riunirono dalle sponde opposte del lago per poterli ricordare. Fu così che all’alba emersero dalle acque del lago due lance, che si incrociarono per formare due meravigliosi fiori, uno rosso e l’altro bianco. Dall’unione dei nomi del principe e della principessa nacque il termine copihue, con cui ancora oggi è conosciuto questo fiore.

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