Hibiscus schizopetalus: l’ibisco ragno

Uno dei fiori più colorati e più belli per abbellire e ornare il vostro terrazzo o giardino è l’ibisco. Di questo bellissimo fiore ve ne sono numerose specie, tra cui l’Hibiscus schizopetalus, una specie delicata e particolare.
Scopriamo nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere su questa peculiare pianta.

Originaria dell’Africa Orientale, questa pianta ha una delicatezza unica. È caratterizzata da un portamento arbustivo e i suoi rami sono così sottili e fragili che hanno bisogno di un tutore, al fine di evitarne la rottura. L’Hibiscus schizopetalus è anche conosciuto come “ibisco ragno” o “lanterna giapponese”, per i suoi fiori penduli. Le sue foglie sono piccole e i fiori sono larghi circa 8 cm in generale. Il colore può variare da un rosa scuro a un rosso-arancio e grazie ai suoi petali sfrangiati e curvati all’indietro, è possibile distinguere i suoi stami rossi. A differenza di altre specie di ibisco che crescono fino a 1,5 metri, come l’Hibiscus moscheutos, l’Hibiscus schizopetalus cresce fino a 3 metri di altezza, per una larghezza di circa 2,5 metri di larghezza.

Metodologie di coltivazione



Per coltivare l’hibiscus schizopetalus  il metodo consigliato è il taleggio, che permette di ottenere degli esemplari uguali alla pianta madre. Per farlo, bisogna asportare dai rami dell’anno precedente delle talee legnose e farle radicare in un vaso. Si consiglia di effettuare questa tecnica nei mesi più caldi, in quanto è una specie di ibisco molto fragile. Per stimolare il processo, si possono utilizzare degli ormoni radicanti.
Per la crescita, è bene scegliere un posto molto soleggiato, in quanto l’ombra porta i boccioli a non aprirsi, nonostante si formino. Inoltre, è molto importante l’areazione, per evitare che la pianta venga danneggiata dall’umidità. L’importante è che l’area non sia esageratamente ventilata.
L’Hibiscus schizopetalus, come già menzionato, è estremamente sensibile ai climi freddi, quindi bisogna prediligere l’esposizione nei mesi estivi o con un clima mite e metterla al riparo quando insorge il primo gelo.
Per quanto riguarda l’annaffiatura, bisogna dedicare una cura costante e frequente alle piante giovani. Le piante più sviluppate, invece, non hanno bisogno di un’annaffiatura costante e, in inverno, rimangono in salute anche solo con le piogge frequenti.
La potatura si rivela indispensabile per questo tipo di pianta, come del resto in quasi tutte le specie di ibisco, dato lo sviluppo costante e abbondante. Potarla in modo costante ne stimolerà la crescita di germogli per la fioritura dell’anno successivo. Tuttavia, questa operazione va effettuata solo dopo il terzo anno d’età, in alcuni casi anche dopo il quarto.

Malattie e cure

 

I parassiti che attaccano più frequentemente l’hibiscus schizopetalus sono gli acari e gli afidi, che indeboliscono la pianta, succhiandone la linfa. In questo caso, è bene utilizzare gli insetticidi ad uso specifico.
Tra le malattie fungine più diffuse, invece, vi è l’oidio. Se si vedono delle macchie bianche sui rami e i germogli, si tratterà sicuramente di questo. Per curarlo, basta un antifungino.

Curiosità

 

Se lo si vuole regalare ad una persona che consideriamo particolarmente bella, l’ibisco è perfetto. Infatti, nel linguaggio dei fiori simboleggia la bellezza. Nelle culture orientali, invece, viene usato in occasione di una proposta di matrimonio.

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