Impatiens niamniamensis: la pianta pappagallo
Originaria dell’Africa e molto apprezzata per il suo ruolo ornamentale, l’Impatiens niamniamensis si caratterizza per un periodo di fioritura piuttosto lungo. Una peculiarità di tale specie, che appartiene alla famiglia delle Balsaminaceae, consiste nella forma particolare dei fiori: questi ultimi ricordano, nell’aspetto, quello del becco dei pappagalli.
Nei paesi in cui cresce spontaneamente, come il Congo e l’Isola di Zanzibar, la pianta in oggetto può arrivare a un’altezza di 2 metri, mentre in Europa raggiunge di solito i 90-100 centimetri. Essa, ad ogni modo, si sviluppa facilmente negli ambienti sia interni sia esterni, purché non faccia troppo freddo.
Metodi di coltivazione
La coltivazione dell’Impatiens niamniamensis avviene generalmente in vaso, più di rado in piena terra. Per la propagazione si ricorre ai semi oppure alla talea: in entrambi i casi bisogna scegliere un contenitore abbastanza grande, dotato di alcuni fori che impediscano gli accumuli d’acqua nel terreno. La semina dovrebbe avvenire all’inizio della primavera in un misto di terriccio, sabbia e torba coperto da un panno scuro. Solo dopo la germinazione le piantine vanno esposte alla luce del sole.
L’esemplare va annaffiato ogni volta che il suolo si presenta arido, quindi molto più frequentemente in estate. È però essenziale evitare i ristagni idrici, causa di muffe e marciumi delle radici. Per la concimazione, operazione da effettuare una volta all’anno a luglio o ad agosto, si consiglia un fertilizzante liquido.
Le principali malattie e i relativi rimedi
L’Impatiens niamniamensis è sensibile alle temperature troppo rigide, ma di contro è piuttosto resistente all’azione dei parassiti. Quelli più diffusi sono i ragnetti rossi e gli afidi: i primi, come si capisce dal nome, si riconoscono dal tipico colore scarlatto, i secondi sono verdi o neri. Sia i ragnetti rossi sia gli afidi si cibano delle parti tenere della pianta, soprattutto delle foglie e dei fiori, provocando l’appassimento dell’esemplare colpito.
Per non ricorrere agli insetticidi, potenzialmente pericolosi per l’ambiente, è possibile adottare alcuni efficaci rimedi casalinghi. Tra questi vanno citati l’infuso d’aglio, il decotto di equiseto, l’olio essenziale di rosmarino e il sapone di Marsiglia sciolto in acqua calda.
Qualche curiosità sull’Impatiens niamniamensis
I dettagli più interessanti connessi a questa specie sono quelli che riguardano il suo nome. In latino, “impatiens” vuol dire “impaziente”: le capsule che includono i semi, infatti, si aprono anche ai tocchi più lievi e scagliano lontano il proprio contenuto. L’Impatiens niamniamensis è conosciuta anche come “pianta a becco di pappagallo” per la conformazione dei suoi fiori, e come Congo Cockatoo o Parrot Impatiens in inglese. L’aspetto di questo esemplare durante la fioritura, pertanto, rappresenta il suo tratto distintivo.