Fiori e piante del deserto di Atacama

Il deserto di Atacama è uno dei fenomeni naturali più strani e belli che si verificano nell’estremo nord del Chile. Questa è una gigantesca area desertica che si caratterizza per la sua aridità, ma in pochi anni, questo paesaggio desertico brullo è cambiato bruscamente diventando in parte traboccante di colori vivaci e freschi, grazie alla germinazione di milioni di piante e fiori. Questo insolito fenomeno è noto come il “Deserto Fiorito” e offre la possibilità di assistere ad uno spettacolo singolare, ricco di spettacolari bellezze, a cui vale la pena assistere, se ne avete la possibilità.

Il fenomeno è causato dalle piogge invernali che “El Niño” porta con sé, un altro fenomeno naturale associato alle correnti oceaniche e che  ha portato acqua sufficiente per far germogliare e crescere migliaia di specie autoctone del Norte Chico. I semi hanno iniziato a fiorire a settembre, in un processo che, in genere, dura fino a novembre.

I fiori e le piante del deserto di Atacama

La Añañuca è un fiore davvero incredibile se si pensa alla storie d’amore  e alle leggende che lo circondano e che, in Cile, lo ricordano.

Ne abbiamo raccontato la sua leggenda in questo articolo

L’argylia radiata è un fiore nativo del deserto di Atacama. Lo potete trovare nel Nord del Cile o nel sud del Perù.
Fa parte della famiglia delle Bignoniaceae e  restiste a condizioni climatiche davvero avverse con temperature massime di 34° C, minime di circa 2° C e precipitazioni annuali di 12 mm circa.

Rodophiala Laeta: conosciuta anche come añañuca viola, è uno dei rari fiori che sbocciano nel deserto di Atacama e nelle zone costiere del paese.

Heliotropium floridum: è un arbusto  alto 15-18 cm con rami ascendenti. Fiorisce da settembre a novembre.

La Garra de Leon o Bomarea ovallei è un’altra pianta endemica del Deserto di Atacama. La sua forma e il suo colore sono davvero unici e, difficilmente troverete qualcosa di altrettanto bello in giro per il mondo.
E’ a rischio di estinzione, pertanto, se avete la fortuna di imbattercivi, evitate di toccarla e limitatevi a qualche bella foto da condividere con gli amici.

Cistanthe grandiflora, meglio conosciuta come pata de guanaco. Endemica de Chile, è uno dei fiori che cresce anche nel deserto di Atacama quando fiorisce.

La copiapoa è un cactus origirario della zona del deserto di Atacama.
Ne sono stati ritrovati diversi esemplari rubati dal deserto per un inestimabile valore e conservati all’Orto Botanico di Milano, fino alla loro reintroduzione nel loro ambiente naturale.
Per maggiori info potete leggere il nostro articolo qui

Orejia di Zorro (Aristolochia chilensis)

Aristolochia chilensis
By Dick Culbert from Gibsons, B.C., Canada – Aristolochia chilensis, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=34451895

Retamilla (Genista monspessulana): conosciuta anche come scopa francese, questo arbusto dai fiori gialli, oltre che nel deserto di Atacama, cresce nelle zone più calde e aride del Mediterraneo.

L’algarrobo è un albero appartenente al genere delle mimosacee ed è molto comune nel deserto di Atacama

 Il Dr. Francisco Squeo, ha spiegato che il fatto che la vegetazione sia accoppiata al clima è caratteristico del deserto. Negli anni asciutti, molte piante sono in recesso, come añañucas o erba cipollina, e annuali come i sospiri e le Pata de guanaco.

Il Dr. Squeo lavora anche presso il Center for Advanced Studies in Arid Zones (Ceaza), che lo qualifica come esperto del settore. Ha anche specificato che questo processo è anche correlato ai fenomeni “Niño” e “Niña”, che portano con sé molte e poche piogge, rispettivamente, in periodi di cinque anni. Esiste però un’altra oscillazione climatica meno nota, chiamata Pacific Decadal, che si verifica ogni 20-25 anni, che genera lo stesso effetto sul delicato ecosistema di questa zona. Questo ha fasi piovose chiamate Niña e fasi asciutte chiamate “La Vieja”. Gli anni ’80 e ’90 hanno visto la fase “El Viejo” dove i “Niños” che hanno avuto luogo erano molto piovosi. Dal 1998 al 2025 si dovrebbe verificare  “La Vieja”, in cui i “Bambini” che devono nascere saranno deboli, si narra.

Nella regione di Coquimbo ci sono 1.500 piante autoctone, mentre ad Atacama ce ne sono altre mille. La maggior parte di loro risponde alla pioggia ed è per questo che compaiono i fiori, i cespugli aumentano la loro biomassa e aumenta anche la fauna.

Come parte di questo fenomeno, i roditori nativi hanno cibo e le loro popolazioni crescono l’anno successivo. E con l’aumento dei roditori erbivori, gli anni successivi le volpi, che cacciano e si nutrono di loro, tenderanno a crescere tra il secondo e il terzo anno di pioggia, ha spiegato il dottor Squeo.

Ma come in ogni cosa bella, anche qui, il rischio di perdita di molte specie è piuttosto elevato: dalle capre che mangiano ogni tipo di piante, fino ai turisti che strappano i fiori o tolgono i bulbi per rivenderli su internet, rischiano di distruggere o comunque rivinare l’ecosistema di un ambiente unico al mondo.

Come tutte le cose soggette a delicati equilibri, le specie che germinano nel “Deserto fiorito” devono essere protette per preservare il loro patrimonio genetico ed endemico, che si sono adattati a queste particolari caratteristiche climatiche, dopo diverse migliaia di anni di adattamento, e per cui tutto sono richiesti contributo, volontà e impegno.

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