Silene vulgaris: curiosità e utilizzi di un fiore di campo
La Silene vulgaris è una pianta erbosa perenne che cresce tra i 20 cm e 70 cm di altezza. Questo fiore di campo bianco è anche conosciuto come silene rigonfia o bubbolini.
Questo calice perenne simile a una vescica verde e viola lo rende facilmente identificabile. I fiori bianchi dall’aspetto irregolare, che crescono all’estremità della vescica, hanno 5 petali a 2 lobi e sono larghi circa 2 cm con lunghi stami sporgenti. Si dice che abbiano un aroma simile a quello dei chiodi di garofano. Molti capolini possono essere trovati su una pianta di media altezza. Le sue foglie verdi-bluastre senza stelo sono lunghe e sottili sulle piante mature.
Nell’Europa continentale la Silene vulgaris è particolarmente comune nei paesi del sud, tra cui Portogallo, Spagna, Francia e Italia, ed è abbondante anche nell’Africa settentrionale.
In molte altre parti del mondo la silene vulgaris è una specie introdotta ed è ora naturalizzata allo stato selvatico. Questo fiore è presente nella maggior parte del Nord America e in alcuni luoghi è considerato un’erbaccia fastidiosa.
Utilizzi della silene vulgaris
Le foglie di Silene vulgaris sono commestibili e vengono utilizzate nelle insalate e in molti altri piatti in alcuni paesi del Mediterraneo. Le piante del genere Silene hanno radici che contengono la saponina composta, che sebbene sia una sostanza leggermente tossica è stata a lungo usata come sapone per lavare i vestiti, i capelli ecc. Ci sono riferimenti ad alcune specie di Silene sono stati usati per curare i morsi di serpente e come cura per calli e verruche.
Curiosità
Durante i mesi estivi la Silene può essere spesso coperto di schiuma ( un’escrezione di un insetto succhiatore di linfa) poiché questa è una pianta alimentare preferita dalla cercopoidea ( un insetto chiamato anche sputacchina).
Uno dei primi botanici a scoprire la Silene vulgaris la chiamò “papavero sputato” proprio per questo motivo.