Storia
La storia dell’ortensia è davvero intrigante e romantica poichè nasce da un viaggio ed una storia d’amore avvenuti a metà del 1700 quando il cacciatore di piante/naturalista, Philibert Commerson, scoprì in Cina un esemplare di questa bellissima pianta ancora innominata. In viaggio col navigatore Louise Antoine de Bougainville, incontrò Hortense che secondo alcune fonti era la Lapaute, moglie di un astronomo, secondo altre la de Nassau, figlia del Principe di Nassau. Ricambiato o meno che fosse dell’amore della donna, questa pianta dai fiori così colorati da quel giorno assunse il nome di Ortensia ma venne introdotta in Europa solo nel XIX secolo e commercializzata in “versioni asiatiche” più apprezzate di quelle americane… Il suo nome botanico “Hydrangea” tuttavia, deriva dal greco Hydra che significa acqua e angeaon che è un vaso o un recipiente.
Coltivazione
La Hydrangea (questo è il suo nome botanico) non è una pianta particolarmente difficile da curare ma richiede comunque molte più attenzioni se desiderate una bella fioritura e del fogliame rigoglioso che duri nel tempo. Tanto per cominciare è fondamentale l’annaffiatura perchè, specie in estate, l’apporto di acqua per le ortensie è fondamentale, quindi abbondate ma senza annegarle, mi raccomando!L’esposizione ideale è a mezz’ombra o soleggiata se vivete in montagna e le temperature sono fresche. Negli anni passati ho visto giardini arrangiati con ombrelli, tetti improvvisati e qualunque cosa pur di tenere all’ombra le ortensie e farle fiorire divinamente! Insomma, se non avete l’ombra, inventatevela!Il terreno ideale dovrebbe essere acido ma con annaffiature abbondanti e tutto il resto non credo sia così facile seguire certi parametri per cui, se proprio volete puntare a certi colori, mantenendoli vivi, magari scegliete qualche prodotto da vivaio che contribuisca a regolare le sostanze senza farvi dannare.Per quanto riguarda la potatura infine, vale sempre il discorso delle correnti di pensiero: alcuni le tagliano quasi alla base indipendentemente dallo stato della pianta, altri eliminano solo i rami secchi partendo ovviamente al di sopra dall’ultima gemma desiderata. Per esperienza capita che, l’anno successivo alle grosse potature, l’ortensia svilupperà uno splendido fogliame ma non fiori bellissimi. Per quelli, serve sempre un po’ più di tempo…
Varietà

Hydrangea quercifoglia: di origine statunitense, questa specie venne introdotta in Europa agli inizi dell’800. Misura un’altezza compresa tra gli uno ed i due metri e richiede meno acqua rispetto alle altre specie. Anche le fioriture sono più tardive.
Hydrangea macrophilla: Questa varietà è senza dubbio la più diffusa anche per la coltivazione in appartamento e in vaso. Le sue sfumature e la sue bellezza scaturisce dai numerosi colori in cui potete trovarla.
Hidrangea paniculata: Questa varietà e le sue sottospecie, raggiungono altezze di 2 metri ed hanno la caratteristica di avere una fioritura molto tardiva che comincia a luglio e finisce con l’inizio dei primi freddi.
Hydrangea rampicante: In questa “versione” l’ortensia può arrivare fino a 25 m! Ideale come tappezzante per muri o da far arrampicare su alberi, questa varietà ha la caratteristica di non durare molto poiché i fiori, in genere, vanno a spegnersi in meno di un mese.
Hydrangea sargentiana: questa varietà raggiunge i tre metri di altezza e produce fiori di colore lilla e bianco dalla forma piatta. Le foglie sono di un verde scuro e ricoperte da una fitta peluria.